tratto da Wikipedia
Nel 1967, anno in cui cadeva il centenario della Federazione Canadese, tutte le nazioni del mondo parteciparono all'Esposizione Universale di Montreal presentando le migliori realizzazioni nei vari campi della scienza e della tecnica. Come unica casa automobilistica ad essere invitata, l'Alfa Romeo si presentò con una dream car, definita testualmente "la massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili".
Vista laterale della Montreal che ne consente l'analisi della linea, molto più simile ad una Gran Turismo piuttosto che ad una coupé sportiva.Nelle iniziali intenzioni, l'Alfa Romeo propose una mera operazione d'immagine. I due prototipi inviati all'Expo canadese – dei quattro realizzati e commissionati alla Carrozzeria Bertone su meccanica della Giulia – sarebbero dovuti rimanere una sorta di "prova d'artista", da esporre nei vari saloni, per poi essere conservati nel museo aziendale.
In quegli anni, l'Alfa Romeo godeva di grande prestigio presso il pubblico nordamericano e l'eleganza della vettura suscitò un vivo interesse che, contrariamente alle previsioni, non si spense nei mesi successivi. Le richieste dei concessionari canadesi e statunitensi furono tanto pressanti e reiterate da costringere l'azienda del Portello a decidere la messa in produzione della vettura.
Il prototipo di una della quattro "Montrealine" – così erano definite in azienda – utilizzato nei primi test fu equipaggiato con il più performante bialbero a disposizione, il 1600cc della Giulia; in una fase successiva e definitiva, anche per volere del presidente della casa Giuseppe Luraghi, la vettura venne dotata di un motore derivato dall'otto cilindri a V a carter secco della 33 Stradale, edulcorato di potenza specifica da 130cv a 90cv/litro.
Il cambio di propulsore costò tuttavia un ritardo nella presentazione. Bertone, che curò la linea della vettura avvalendosi della matita di Marcello Gandini, fu in aperto contrasto con l'azienda, che gli commissionò una modifica della rastrematura del parabrezza ed un innalzamento del cofano motore che permettesse la collocazione del V8. Inoltre durante alcuni test su strada sul passo della Cisa, con la vettura dotata di carburatori, i collaudatori rilevarono un problema di alimentazione in curva; la soluzione fu trovata con l'adozione di un sistema di iniezione meccanica SPICA.
Da notare che, inizialmente, il salone internazionale del 1967 si sarebbe dovuto tenere a Mosca, in Unione Sovietica, in concomitanza con le celebrazioni del cinquantenario della rivoluzione d'ottobre; va da sé che la vettura si sarebbe, in quel caso, chiamata in modo diverso ... per fortuna ciò non avvenne.
_________________ Alfa è passione Alfa Romeo, capolavori in movimento
Tessera C.A.M no 1
Il problema di resistere ad una tentazione, è che potresti non avere una seconda chance VIVAS ET RELINQUAS VIVERE
|