Re: Avvistamenti interessanti
Inviato: 22 nov 2011 15:33
interessante, non conoscevo queste problematiche
2010 - 2025 15 anni di Club Alfa Mania.ch
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Vabbe' che sara' mai una piastra di fissaggio che si stacca, mamma mia stai veramente a cercare il pelo nell'uovo...Giuliasprintgta ha scritto:Batalf ha scritto:ieri mi è capitato di vedere questa ritmo, una delle poche fiat che mi piaceva
Questo allestimento, in particolare, era dotato di un buon motore e si distingueva parecchio dalle normali versioni meno potenti.
La Ritmo mi da comunque lo spunto per alcune considerazioni e per riprendere un discorso già iniziato in un’altra discussione, in merito all’elemento carrozzeria visto che, molto spesso, anche sulla stampa specializzata, l’argomento viene trattato, a mio modo di vedere, superficialmente.
Si parla sovente dei problemi di ruggine che affliggevano l’Alfasud, dimenticando di sottolineare che il difetto della corrosione era comune a tutte le vetture di quel periodo (a tal proposito, come esempio, segnalo che nel numero di questo mese di una rivista svizzera di auto d’epoca si mette bene in evidenza come le Mercedes classe S di quegli anni non fossero, nemmeno loro, immuni a questa problematica).
Secondo me la questione è da analizzare partendo da un altro punto di analisi, ovvero quello che riguarda la progettazione della scocca di una automobile.
L’Alfa Romeo, e questo lo sappiamo tutti, è sempre stata all’avanguardia anche in questo ambito, indicando la strada da percorre agli altri produttori di automobili (anche se alcune persone, inspiegabilmente, raccontano vere e proprie fandonie in merito – chissà per quale motivo; forse bisognerebbe spiegare loro che il progetto C.L.A.R.O. è stato stralciato dai programmi di fiat già qualche anno fa).
Un conto dunque è la ruggine che viene a crearsi in punti non vitali della scocca, altro discorso è la mancanza di uno sviluppo adeguato di un progetto che porta, ad esempio, ad un errato calcolo degli sforzi a cui certe parti della scocca risultano essere sottoposti.
A tal proposito, ancora una volta, chiamo in causa fiat, ricordando che le 128 rischiavano di avere grossi problemi di stabilità e di tenuta di strada per il fatto che le piastre di fissaggio della barra anteriore, che fungevano da puntone, si staccavano dalla scocca; poi la Ritmo (che era sempre la 128 con una diversa carrozzeria) aveva il problema della fessurazione dei duomi e dei longheroni. E di esempi potrebbero essercene altri.
È chiaro che l’Alfa Romeo, marchio totalmente differente per prestigio e filosofia rispetto a fiat, venga messa sotto la lente di ingrandimento per ogni suo difetto, ma questo dovrebbe essere fatto senza riserve mentali ed indicando anche la concorrenza dell’epoca cosa produceva e come progettava le proprie automobili.
Non dimentichiamo però che anche Alfa Romeo, su vetture che avevano un costo ben diverso dalle utilitarie, ha avuto qualche problema di debolezza strutturale, si pensi ad esempio al posteriore dei Duetti o dei GT, che in caso di tamponamento anche leggero sono difficilmente ripristinabili e se non opportunamente rinforzati rischiano di ripresentare a distanza di tempo le gobbette sui passaruota in corrispondenza dell'asse posteriore.Giuliasprintgta ha scritto:Un conto dunque è la ruggine che viene a crearsi in punti non vitali della scocca, altro discorso è la mancanza di uno sviluppo adeguato di un progetto che porta, ad esempio, ad un errato calcolo degli sforzi a cui certe parti della scocca risultano essere sottoposti.
A tal proposito, ancora una volta, chiamo in causa fiat, ricordando che le 128 rischiavano di avere grossi problemi di stabilità e di tenuta di strada per il fatto che le piastre di fissaggio della barra anteriore, che fungevano da puntone, si staccavano dalla scocca; poi la Ritmo (che era sempre la 128 con una diversa carrozzeria) aveva il problema della fessurazione dei duomi e dei longheroni. E di esempi potrebbero essercene altri.
È chiaro che l’Alfa Romeo, marchio totalmente differente per prestigio e filosofia rispetto a fiat, venga messa sotto la lente di ingrandimento per ogni suo difetto, ma questo dovrebbe essere fatto senza riserve mentali ed indicando anche la concorrenza dell’epoca cosa produceva e come progettava le proprie automobili.
?qverde ha scritto:Non dimentichiamo però che anche Alfa Romeo, su vetture che avevano un costo ben diverso dalle utilitarie, ha avuto qualche problema di debolezza strutturale, si pensi ad esempio al posteriore dei Duetti o dei GT, che in caso di tamponamento anche leggero sono difficilmente ripristinabili e se non opportunamente rinforzati rischiano di ripresentare a distanza di tempo le gobbette sui passaruota in corrispondenza dell'asse posteriore.Giuliasprintgta ha scritto:Un conto dunque è la ruggine che viene a crearsi in punti non vitali della scocca, altro discorso è la mancanza di uno sviluppo adeguato di un progetto che porta, ad esempio, ad un errato calcolo degli sforzi a cui certe parti della scocca risultano essere sottoposti.
A tal proposito, ancora una volta, chiamo in causa fiat, ricordando che le 128 rischiavano di avere grossi problemi di stabilità e di tenuta di strada per il fatto che le piastre di fissaggio della barra anteriore, che fungevano da puntone, si staccavano dalla scocca; poi la Ritmo (che era sempre la 128 con una diversa carrozzeria) aveva il problema della fessurazione dei duomi e dei longheroni. E di esempi potrebbero essercene altri.
È chiaro che l’Alfa Romeo, marchio totalmente differente per prestigio e filosofia rispetto a fiat, venga messa sotto la lente di ingrandimento per ogni suo difetto, ma questo dovrebbe essere fatto senza riserve mentali ed indicando anche la concorrenza dell’epoca cosa produceva e come progettava le proprie automobili.
Giuliasprintgta ha scritto:?qverde ha scritto:Non dimentichiamo però che anche Alfa Romeo, su vetture che avevano un costo ben diverso dalle utilitarie, ha avuto qualche problema di debolezza strutturale, si pensi ad esempio al posteriore dei Duetti o dei GT, che in caso di tamponamento anche leggero sono difficilmente ripristinabili e se non opportunamente rinforzati rischiano di ripresentare a distanza di tempo le gobbette sui passaruota in corrispondenza dell'asse posteriore.Giuliasprintgta ha scritto:Un conto dunque è la ruggine che viene a crearsi in punti non vitali della scocca, altro discorso è la mancanza di uno sviluppo adeguato di un progetto che porta, ad esempio, ad un errato calcolo degli sforzi a cui certe parti della scocca risultano essere sottoposti.
A tal proposito, ancora una volta, chiamo in causa fiat, ricordando che le 128 rischiavano di avere grossi problemi di stabilità e di tenuta di strada per il fatto che le piastre di fissaggio della barra anteriore, che fungevano da puntone, si staccavano dalla scocca; poi la Ritmo (che era sempre la 128 con una diversa carrozzeria) aveva il problema della fessurazione dei duomi e dei longheroni. E di esempi potrebbero essercene altri.
È chiaro che l’Alfa Romeo, marchio totalmente differente per prestigio e filosofia rispetto a fiat, venga messa sotto la lente di ingrandimento per ogni suo difetto, ma questo dovrebbe essere fatto senza riserve mentali ed indicando anche la concorrenza dell’epoca cosa produceva e come progettava le proprie automobili.
Si tratta del discorso che facevamo in precedenza, scocca a deformazione programmata.
Se si va a vedere sulla documentazione e riviste dell'epoca, si capisce come l'Alfa Romeo era all'avanguardia.
Beh, mi sembra un pò forzato definire "deformazione programmata" un problema del genere, evidenziato ad esempio dalle crepe sulla vernice che si formano in prossimità degli angoli anteriori della bauliera dei Duetti, visibili anche in esemplari mai incidentati. Tanto è vero che mi pare che le Alfette, che certamente erano più all'avanguardia della serie Giulia, non presentassero più questo guaio, probabilmente nell'applicare da pionieri i principi della deformazione programmata avevano un pò eccedutoGiuliasprintgta ha scritto:Si tratta del discorso che facevamo in precedenza, scocca a deformazione programmata.
Se si va a vedere sulla documentazione e riviste dell'epoca, si capisce come l'Alfa Romeo era all'avanguardia.
Certamente, non è del tutto sbagliato quello che dici. Certo è che, storicamente, la Giulia è stata una tra le prime vetture ad applicare concretamente questi concetti. Sta di fatto che lo scopo che volevao raggiungere era quello della sicurezza in caso di urto.qverde ha scritto:Beh, mi sembra un pò forzato definire "deformazione programmata" un problema del genere, evidenziato ad esempio dalle crepe sulla vernice che si formano in prossimità degli angoli anteriori della bauliera dei Duetti, visibili anche in esemplari mai incidentati. Tanto è vero che mi pare che le Alfette, che certamente erano più all'avanguardia della serie Giulia, non presentassero più questo guaio, probabilmente nell'applicare da pionieri i principi della deformazione programmata avevano un pò eccedutoGiuliasprintgta ha scritto:Si tratta del discorso che facevamo in precedenza, scocca a deformazione programmata.
Se si va a vedere sulla documentazione e riviste dell'epoca, si capisce come l'Alfa Romeo era all'avanguardia.
Beh un conto è il culo dell'auto che mi si deforma in caso di tamponamento, un altro è quello che mi si staccano i puntoni o mi si criccano i longheroni!qverde ha scritto:Non dimentichiamo però che anche Alfa Romeo, su vetture che avevano un costo ben diverso dalle utilitarie, ha avuto qualche problema di debolezza strutturale, si pensi ad esempio al posteriore dei Duetti o dei GT, che in caso di tamponamento anche leggero sono difficilmente ripristinabili e se non opportunamente rinforzati rischiano di ripresentare a distanza di tempo le gobbette sui passaruota in corrispondenza dell'asse posteriore.Giuliasprintgta ha scritto:Un conto dunque è la ruggine che viene a crearsi in punti non vitali della scocca, altro discorso è la mancanza di uno sviluppo adeguato di un progetto che porta, ad esempio, ad un errato calcolo degli sforzi a cui certe parti della scocca risultano essere sottoposti.
A tal proposito, ancora una volta, chiamo in causa fiat, ricordando che le 128 rischiavano di avere grossi problemi di stabilità e di tenuta di strada per il fatto che le piastre di fissaggio della barra anteriore, che fungevano da puntone, si staccavano dalla scocca; poi la Ritmo (che era sempre la 128 con una diversa carrozzeria) aveva il problema della fessurazione dei duomi e dei longheroni. E di esempi potrebbero essercene altri.
È chiaro che l’Alfa Romeo, marchio totalmente differente per prestigio e filosofia rispetto a fiat, venga messa sotto la lente di ingrandimento per ogni suo difetto, ma questo dovrebbe essere fatto senza riserve mentali ed indicando anche la concorrenza dell’epoca cosa produceva e come progettava le proprie automobili.
Purtroppo non ci conosciamo direttamente, per cui a volte diventa difficile capirsi nelle poche righe di un postGiuliasprintgta ha scritto:Mi pare molto strano mettere in discussione, seppure velatamente, vetture che hanno fatto la storia dell'automobile come la Giulia. L'Alfa Romeo rappresentava l'eccellenza in ambito automobilistico, un'azienda che ha saputo innovare ed investire più di altre in R&D.
Giustissimo Sergio, non si può paragonare l'oro con il piombo!sergio105 ha scritto:Beh un conto è il culo dell'auto che mi si deforma in caso di tamponamento, un altro è quello che mi si staccano i puntoni o mi si criccano i longheroni!qverde ha scritto:Non dimentichiamo però che anche Alfa Romeo, su vetture che avevano un costo ben diverso dalle utilitarie, ha avuto qualche problema di debolezza strutturale, si pensi ad esempio al posteriore dei Duetti o dei GT, che in caso di tamponamento anche leggero sono difficilmente ripristinabili e se non opportunamente rinforzati rischiano di ripresentare a distanza di tempo le gobbette sui passaruota in corrispondenza dell'asse posteriore.Giuliasprintgta ha scritto:Un conto dunque è la ruggine che viene a crearsi in punti non vitali della scocca, altro discorso è la mancanza di uno sviluppo adeguato di un progetto che porta, ad esempio, ad un errato calcolo degli sforzi a cui certe parti della scocca risultano essere sottoposti.
A tal proposito, ancora una volta, chiamo in causa fiat, ricordando che le 128 rischiavano di avere grossi problemi di stabilità e di tenuta di strada per il fatto che le piastre di fissaggio della barra anteriore, che fungevano da puntone, si staccavano dalla scocca; poi la Ritmo (che era sempre la 128 con una diversa carrozzeria) aveva il problema della fessurazione dei duomi e dei longheroni. E di esempi potrebbero essercene altri.
È chiaro che l’Alfa Romeo, marchio totalmente differente per prestigio e filosofia rispetto a fiat, venga messa sotto la lente di ingrandimento per ogni suo difetto, ma questo dovrebbe essere fatto senza riserve mentali ed indicando anche la concorrenza dell’epoca cosa produceva e come progettava le proprie automobili.
Ma poi, dopo tutto questo bla bla a dx e sx, c'è qualcuno di voi che ha mai guidato (cercando di "capire" la vettura) una 124, 128, Ritmo, ecc, avete mai guardato, sollevate su un ponte, queste auto? Basterebbe questo per fugare ogni dubbio!
Salite sulla 124, andateci pesante, poi salite su una Giulia 1300 e fate altrettanto! Vi sembrerà di passare dalla UAZ all'M3!!!! E sopratutto vi sembrerà di andare in "AUTO"!
E poi basta portare paragoni Fiat/Alfa! E' come paragonare la cacca al cioccolato! La Fiat era bella e simpatica fino a che ha prodotto le Fiat! Quando ha iniziato (pensato) a produrre "Alfa Romeo" (Dio ci salvi) ha cominciato a star sul pippi a molti!!!
qverde ha scritto:Purtroppo non ci conosciamo direttamente, per cui a volte diventa difficile capirsi nelle poche righe di un postGiuliasprintgta ha scritto:Mi pare molto strano mettere in discussione, seppure velatamente, vetture che hanno fatto la storia dell'automobile come la Giulia. L'Alfa Romeo rappresentava l'eccellenza in ambito automobilistico, un'azienda che ha saputo innovare ed investire più di altre in R&D.![]()
La mia breve esperienza di duettista è poca cosa rispetto alla tua approfondita conoscenza di molti modelli, ci tengo quindi a precisare che da appassionato qual sono non è mia intenzione criticare mostri sacri come la Giulia, "mamma" del mio amatissimo Duetto, o il GT, prima Alfa storica di cui mi sono innamorato e che è rimasto il mio sogno nel cassetto.
Col mio intervento volevo solo dimostrare come alcuni errori, piccoli o grandi, possono essere fatti da tutte le Case, compresa la gloriosa Alfa Romeo, mi spiace invece constatare che in molti interventi si tenda a considerare buono in toto quanto fatto dall'Alfa-IRI e a mettere in luce tutte le "colpe" della Fiat, quasi che abbia sempre e solo fatto vetture di bassa qualità, e non solo per la gestione, oggettivamente discutibile in alcuni periodi come quello che stiamo vivendo, del marchio Alfa Romeo. Se per alcuni modelli è forse vero, per molti non lo è, ma mi sembra che si tenda a fare di tutta l'erba un fascio, senza voler riconoscere i pregi di molte vetture anche dell'era Alfa-Fiat che sono state un punto di riferimento per le altre case, come 156 e 147, sulle orme di quanto erano state le "vecchie" Alfa a livello di prodotto, perlomeno non considerando tutto quanto è (cattivo) marketing e (poca) attenzione al cliente.
Mi scuso per l'OT, ma ho preferito chiarire quanto detto, onde evitare fraintendimenti.
Sergio, come si fa a paragonare una 124 a una Giulia? La Giulia era progettata per il piacere di guida atteso da chi acquistava Alfa Romeo, la 124 era una ottima berlina per famiglie, senza alcuna pretesa di auto sportiva. E penso anche che costasse parecchio meno, altra cosa erano invece le versioni Coupé o Spider.
Potremmo parlarne davanti all insalatina e al bicchiere di acqua naturale che costituiranno il pranzo degli auguri del CAMGiuliasprintgta ha scritto:qverde ha scritto:Purtroppo non ci conosciamo direttamente, per cui a volte diventa difficile capirsi nelle poche righe di un postGiuliasprintgta ha scritto:Mi pare molto strano mettere in discussione, seppure velatamente, vetture che hanno fatto la storia dell'automobile come la Giulia. L'Alfa Romeo rappresentava l'eccellenza in ambito automobilistico, un'azienda che ha saputo innovare ed investire più di altre in R&D.![]()
La mia breve esperienza di duettista è poca cosa rispetto alla tua approfondita conoscenza di molti modelli, ci tengo quindi a precisare che da appassionato qual sono non è mia intenzione criticare mostri sacri come la Giulia, "mamma" del mio amatissimo Duetto, o il GT, prima Alfa storica di cui mi sono innamorato e che è rimasto il mio sogno nel cassetto.
Col mio intervento volevo solo dimostrare come alcuni errori, piccoli o grandi, possono essere fatti da tutte le Case, compresa la gloriosa Alfa Romeo, mi spiace invece constatare che in molti interventi si tenda a considerare buono in toto quanto fatto dall'Alfa-IRI e a mettere in luce tutte le "colpe" della Fiat, quasi che abbia sempre e solo fatto vetture di bassa qualità, e non solo per la gestione, oggettivamente discutibile in alcuni periodi come quello che stiamo vivendo, del marchio Alfa Romeo. Se per alcuni modelli è forse vero, per molti non lo è, ma mi sembra che si tenda a fare di tutta l'erba un fascio, senza voler riconoscere i pregi di molte vetture anche dell'era Alfa-Fiat che sono state un punto di riferimento per le altre case, come 156 e 147, sulle orme di quanto erano state le "vecchie" Alfa a livello di prodotto, perlomeno non considerando tutto quanto è (cattivo) marketing e (poca) attenzione al cliente.
Mi scuso per l'OT, ma ho preferito chiarire quanto detto, onde evitare fraintendimenti.
Sergio, come si fa a paragonare una 124 a una Giulia? La Giulia era progettata per il piacere di guida atteso da chi acquistava Alfa Romeo, la 124 era una ottima berlina per famiglie, senza alcuna pretesa di auto sportiva. E penso anche che costasse parecchio meno, altra cosa erano invece le versioni Coupé o Spider.
Ci mancherebbe, concordo con te che sarebbe molto più facile e piacevole discuterne personalmente. E sepro ci sia l'occasione per farlo.
Io, come tendo sempre a ribadire, porto il mio punto di vista che è frutto di una esperienza che dura da ormai diverso tempo. Ho infatti avuto, dico io, la fortuna di toccare con mano la realtà Alfa Romeo, anche dall'interno dell'azienda e dunque con uno sguardo critico nei confronti della concorrenza ma anche del prodotto stesso Alfa Romeo. Io sono semplicemente un appassionato, ma nel mio piccolo ho cercato, nel limite del possibile, di avere un approccio scientifico nell'ambito dell'Alfa Romeo, cercando di raccogliere più informazioni e dati possibili.
Nel merito della discussione, a mio modesto parere, trovo piuttosto una forzatura voler enfatizzare un difetto presente in alcune Spider ed utilizzarlo come esempio da riportare su tutta la produzione Giulia.
Indipendentemente da tutti i problemi che l'Alfa Romeo ha vissuto nell'era post Luraghi, il prodotto automobile è sempre rimasto fedele alla tradizione. Anche le scelte, giuste o sbagliate che fossero, di andare a competere in segmenti di prodotto non caratteristici per il Marchio, sono state portate avanti con attenzione.
Se si dice che quello fatto dall'Alfa Romeo, dalla sua nascita fino all'arrivo di fiat, è cosa buona è perché sostanzialmente è così. Il prodotto, come detto qui sopra, è sempre rimasto fedele alla tradizione.
Cosa che non è stata con fiat. Ma questo essenzialmente per il fatto che la filosofia della casa torinese era totalmente differente. E per il fatto che non c'è stata l'intenzione di investire e di seguire il concetto di automobile creato da Alfa Romeo. Unico sussulto lo si è visto con vetture come 147 / 156 / 166 che cercavano di avvicinarsi ad un certo modo di fare automobili.
Ritengo che bisogna provare e tocccare con mano il prodotto per farsi un'idea precisa e poter giudicare in maniera attendibile ed oggettiva, facendo attenzione a racconti e teorie fuorvianti e storicamente non attendibili (come spesso di leggeva e si legge sulla stampa, anche specializzata, del settore automobilistico).
Come detto spero potremo discuterne una volta di persona.
Me lo auguro di cuore!Giuliasprintgta ha scritto:Come detto spero potremo discuterne una volta di persona.
Non volevo paragonare la Giulia alla 124, prodotti molto differenti ma visto che si era parlato di 124 ho colto la palla. Avrei dovuto prendere come concorente la 125, auto decisamente più paragonabile alla Giulia ma SEMPRE ben lontana sotto ogni aspetto alla filosofia ARM!qverde ha scritto:Purtroppo non ci conosciamo direttamente, per cui a volte diventa difficile capirsi nelle poche righe di un postGiuliasprintgta ha scritto:Mi pare molto strano mettere in discussione, seppure velatamente, vetture che hanno fatto la storia dell'automobile come la Giulia. L'Alfa Romeo rappresentava l'eccellenza in ambito automobilistico, un'azienda che ha saputo innovare ed investire più di altre in R&D.![]()
La mia breve esperienza di duettista è poca cosa rispetto alla tua approfondita conoscenza di molti modelli, ci tengo quindi a precisare che da appassionato qual sono non è mia intenzione criticare mostri sacri come la Giulia, "mamma" del mio amatissimo Duetto, o il GT, prima Alfa storica di cui mi sono innamorato e che è rimasto il mio sogno nel cassetto.
Col mio intervento volevo solo dimostrare come alcuni errori, piccoli o grandi, possono essere fatti da tutte le Case, compresa la gloriosa Alfa Romeo, mi spiace invece constatare che in molti interventi si tenda a considerare buono in toto quanto fatto dall'Alfa-IRI e a mettere in luce tutte le "colpe" della Fiat, quasi che abbia sempre e solo fatto vetture di bassa qualità, e non solo per la gestione, oggettivamente discutibile in alcuni periodi come quello che stiamo vivendo, del marchio Alfa Romeo. Se per alcuni modelli è forse vero, per molti non lo è, ma mi sembra che si tenda a fare di tutta l'erba un fascio, senza voler riconoscere i pregi di molte vetture anche dell'era Alfa-Fiat che sono state un punto di riferimento per le altre case, come 156 e 147, sulle orme di quanto erano state le "vecchie" Alfa a livello di prodotto, perlomeno non considerando tutto quanto è (cattivo) marketing e (poca) attenzione al cliente.
Mi scuso per l'OT, ma ho preferito chiarire quanto detto, onde evitare fraintendimenti.
Sergio, come si fa a paragonare una 124 a una Giulia? La Giulia era progettata per il piacere di guida atteso da chi acquistava Alfa Romeo, la 124 era una ottima berlina per famiglie, senza alcuna pretesa di auto sportiva. E penso anche che costasse parecchio meno, altra cosa erano invece le versioni Coupé o Spider.